Italia: un paese decisamente allo sbaraglio nella gestione del risparmio energetico dei carrelli elevatori elettrici. 

Una situazione che può portare a una vera e propria voragine di costi, se i consulenti di carrelli elevatori non fanno bene il proprio lavoro.

L’Italia è un paese splendido.

Agricoltura, trasformazione di cibo eccellente, moda, logistica….

Tanto da essere battezzati “bel paese” dai sommi poeti Dante e Petrarca, espressione poi diventata d’uso comune nelle nostra lingua.

In un contesto del genere, gli italiani sono perlopiù un popolo solare, divertente e allegro.

E si sa, chi è di buon umore difficilmente andrà a rovinarselo riflettendo su una vera e propria voragine di costi per la gestione dei mezzi.

Quello che sembra magari un semplice mezzo di movimentazione, in realtà trova delle fondamenta scientifiche.

Esiste infatti una “distorsione cognitiva”, un pregiudizio della nostra mente chiamato appunto BAIAS dell’ottimismo che ti spinge, in maniera del tutto inconsapevole, a sottostimare i rischi (sfiga) e a sovrastimare la fortuna.

Questo impedisce a molte aziende, di muoversi nella giusta direzione quando si parla di efficienza energetica nella ricarica dei carrelli elevatori elettrici.

Per questo, e per altri motivi radicati nella nostra cultura, a noi italiani piace poco pensare al futuro.

In primis spicca lo spreco.

Questa avversione per la pianificazione contro la sfortuna, unita a una poco sana dose di fatalismo ci ha reso un paese e un settore decisamente allo sbaraglio nella gestione del risparmio energetico dei carrelli elevatori elettrici.

Quanto?

Qui sopra si vede chiaramente come il nostro paese, è uno dei principali consumatori di energia a livello europeo per questo ci sono grandi margini per diminuire la spesa energetica. 

In particolare, siamo molto sotto la media per quanto riguarda il rapporto di efficienza energetica dei carrelli elevatori.

Questo vuol dire che le aziende italiane quando investano in un sistema di ricarica del carrello elevatore hanno la tendenza a scegliere un sistema di ricarica standard rispetto a uno a risparmio energetico.

E se andiamo a spulciare i dati precisi italiani, notiamo che la spesa più frequente, al primo posto sia l’acquisto di un sistema di ricarica standard (batteria e caricabatterie), vediamo come il dato nazionale sia a dir poco preoccupante.

Infatti, risulta che solo 5 aziende su 100 aziende italiane, che usano carrelli elevatori elettrici, sono equipaggiati da una batteria e un caricabatteria a risparmio energetico.

Questo nonostante più dell’50% dei carrelli elevatori presenti sul territorio nazionale sia a trazione elettrica.

E stiamo parlando di un equipaggiamento a risparmio energetico con un valore del 42% della somma  complessivo del mezzo… e rappresenta il 27% di risparmio in energia elettrica.

Quindi, 95 aziende su 100 spendono mediamente il 30% in più in energia elettrica, per colpa di un sistema standard (batteria e caricabatteria), ormai sempre più frequentemente capita di trovare sistemi sbilanciati così da rimanere in balia di una spesa maggiore nella gestione del carrello elevatore elettrico per lavorare, senza saperlo.

Questo capita indipendentemente dal tipo di azienda di logistica e aziende di produzione, non soltanto alle pmi, ma anche alle grandi aziende.

Aziende intere che rischiano di aumentare i prezzi della movimentazione perché sprecano tanta energia elettrica, in barba agli accordi della COP 26, cioè di ridurre il consumo energetico.   

E non parliamo solo di spreco di energia, ma anche degli aumenti che sei costretto a fare per le spedizioni, che alla fine costano di più a l’utente finale.

(ti rammento di leggere l’articolo relativo al TCO)

Nonostante 7 carrelli elevatori elettrici su 10 siano di proprietà, poco più della metà non fanno nemmeno i controlli di sicurezza 81/08 delle batterie e caricabatteria ma solo il 47% li fa.

Lo so, è incredibile…

Se ci pensi, questi per te sono dati che portano a due importanti conseguenze.

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